I musicisti della Filuzzi:Il Quartetto Bolognese dell'Allegria.
Il bolognese Ettore Biagi (1872-1957), verso la fine del diciannovesimo secolo, impara a costruire organetti da un artigiano romagnolo stabilitosi a Bologna: tale Farinon da Lugo. Gli organetti in questo periodo sono esclusivamente diatonici o semitonati, ovvero, lo stesso pulsante, quando il mantice è in espansione, emette una nota diversa dallo stesso pulsante premuto quando il mantice è in compressione. Ettore Biagi si mette in proprio, come costruttore di organetti, nel 1906 ed incomincia gradualmente ad innovare tecnologicamente lo strumento.
E' con Attilio Biagi (1897-1978) che l'organetto diventa unitonato, cromatico con quattro file di pulsanti. La famglia Biagi, costruttori di organetti, crea il Quartetto Bolognese dell'Allegria, attivo tra gli anni '20 e gli anni '50, composto da tre suonatori di organetto e da un chitarrista. Dal 1932 al 1954 incide per la Durium. Si tratta di 27 brani, tutti di autori attivi nell'ambito della Filuzzi.
Nel 1938 Leonildo Marcheselli entra a far parte del "Quartetto", prendendo il posto di Amleto Parisini. La famiglia Biagi continuerà a costruire organetti bolognesi anche dopo la fine dell'attività artistica del Quartetto Bolognese dell'Allegria. L'ultimo costruttore di organetti, ancora attivo all'inizi degli anni '80, è Pio, nipote di Attilio.
Informazioni di riferimento:Placida Staro: "LE VIE ARMONICHE. Scritti sulla fisarmonica, l'organetto e la danza in onore di Primo Panzacchi e dei fisarmonicisti di Monghidoro"Roberto Artale: "Storia della Filuzzi Bolognese dal 1903 al 1970" edito da Galeati, Imola, 1986L'archivio del Gruppo Emiliano: la musica di tutti che nessuno ha più!
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